Il ‘passionale’ Panfalone non sparge sale sulle cicatrici di Trapani

Posted on 21 settembre 2015 in news Senza categoria

Il Gruppo Trident continua a lavorare ‘con il cuore’ allo sviluppo dei traffici nello scalo siculo occidentale, inseguendo nuovi filoni di business e opportunità inedite di affari

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Trapani – In principio era il sale; da qui nacque la ‘grande bellezza’ di Trapani, quella sorta di oro bianco, luccicante come la neve al sole quando lasciato a decantare presso le grandi saline ai margini meridionali della città che fece le fortune della borghesia trapanese a cavallo dei due secoli trascorsi e, con questa, propiziò l’ascesa economica e il lancio del porto siculo occidentale nell’empireo mediterraneo.

Un porto che oggi invece si trova quasi ad annaspare, privo com’è di un’identità certa: si pensi che il Piano Regolatore Portuale è fermo al lontano 1962, oltre mezzo secolo fa; e che praticamente nel porto non è stato fatto mai un dragaggio serio, lasciando il pescaggio del porto a quello originario e naturale di 8 metri, così limitandone fortissimamente la crescita e lo sviluppo.

Da queste premesse storico-sociali-economiche che, forte di una notevole cultura generale, conosce a menadito, parte Gaspare Panfalone nel fare la fotografia di uno scalo che, pur non essendo questo certo di dimensioni ciclopiche, mastica in ogni suo meandro.

Il CEO (dal gennaio 2012) del multidisciplinare Trident Group – circa 100 addetti e un fatturato annuo di oltre 30 milioni di euro – che nel tempo ha aggiunto alle attività storiche di commercio di idrocarburi e prodotti alimentari (la più importante società del gruppo, la Riccardo Sanges & c. ,fondata nel 1929, è agente di commercio del più importante molino europeo GMI Grandi Molini Italiani, ed anche concessionaria di prodotti petroliferi nel porto di Trapani, Enifuel, e nelle province di Trapani ed Agrigento, Enigasgpl) diverse altre attività connesse allo shipping (agenzia marittima, impresa portuale, casa di spedizioni, impresa di trasporti, agenzia di viaggi e tour operator), ha le idee chiare sull’argomento.

Panfalone ritiene, infatti, che il futuro del territorio sia strettamente legato alla funzionalità del porto; più in generale afferma che il futuro economico della Sicilia sia legato all’agricoltura di qualità e al turismo e, affinché tutto questo si possa realizzare efficacemente, occorrono infrastrutture di logistica come porto ed aeroporti efficienti. Il territorio possiede asset economici e attività importanti quali la pesca e l’industria estrattiva del bacino marmifero di Custonaci; quindi con molta semplicità: la logistica, i trasporti ed il turismo sono la chiave di tutto.

I pensieri scorrono velocemente e la passione traspare con evidenza; sebbene sia capace di usare sempre toni flemmatici e parole ben ponderate, mai sopra le righe, è evidente che Panfalone farebbe ‘di tutto’ per riportare agli antichi splendori il ‘suo’ porto (‘suo’ inteso come scalo che egli ama quasi pervicacemente; e certo non nel senso di ‘re del porto’, una maligna etichetta appiccicatagli surrettiziamente da alcuni detrattori, come poi dimostrato da precisi provvedimenti emanati dalla magistratura, immediatamente sollecitata al riguardo).

D’altra parte i porti, l’economia del mare e dei trasporti e il diritto marittimo sono stati sempre motivo di attenzione scientifica per Panfalone (oltre ad essere abilitato alla professione di avvocato e a possedere diverse abilitazioni tecniche legate al suo lavoro – Doganalista, Agente Marittimo Raccomandatario, Mediatore Marittimo, PFSO Port Facility Security Officer – è specializzato in economia e diritto dei trasporti ) e quindi al di là di un ovvio interesse personale ed imprenditoriale, l’imprenditore siculo ha una autentica passione viscerale per le ‘banchine di casa’ che si percepisce nettamente visitando le stesse al suo fianco.

“Tutto nasce dalla ventura di Agostino Burgarella Ajola, maggiore dell’esercito di liberazione garibaldino dei Mille, che, eludendo la marina da guerra borbonica, portò per mare a Palermo da Genova un contingente di truppe a bordo di un brigantino, armato a sue spese, al generale Garibaldi, prendendo parte all’insurrezione di Trapani; e che alla fine del XVIII secolo operò nello storico settore del tonno e del sale anche all’estero, impiantando saline ad Aden e tonnare a Tripoli” spiega con dovizia di particolari Panfalone. “In particolare Burgarella costruì le saline Aden, oggi ritenute le più grandi del mondo, indi si trasferì in Africa acquistando la baia di Assab e nel 1883 ottenne dal governo inglese la concessione per 99 anni del terreno di Aden. Burgarella operò nella lavorazione del tonno rosso e nella produzione e trasporto del sale marino e fu tra i soci fondatori della Banca Sicula, e tramite questa fu cofinanziatore del Canale di Suez”.

“È giusto ricordare queste nostre origini – sottolinea Panfalone – veniamo da questa intraprendenza, che per fortuna è ancora presente nella nostra economia. Tra le realtà più significative del territorio troviamo aziende importanti a livello nazionale ed internazionale come Tonno Castiglione e SOSALT. In questi campi la ‘Trapani che produce’ è ancora vitale e lo testimoniano le eccellenze economiche menzionate.

La Nino Castiglione industria alimentari che produce ed inscatola tonno è una società leader assoluta nel mercato nazionale ed una realtà accreditata nel mercato internazionale, essendo riuscita con l’amore per la tradizione della famiglia a far rimanere immutata la tonnara dove ha la sede, pur avendo allestito impianti industriali di produzione all’avanguardia.

Per quanto riguarda il sale, in quell’industria si proseguono attività di origine millenaria: grazie a loro le saline trapanesi, fondate addirittura dai Fenici allignati nell’antica isoletta di Mothia, sono sempre attive, sebbene molto meno di un tempo, e la punta di diamante del movimento è la SOSALT, che dal 1922 opera su 800 ettari, per una produzione teorica di 100mila tonnellate annue, con impianto dotato di una banchina al Molo Ronciglio (quello da cui sino a pochi anni orsono approdavano i traghetti merci di Conatir, SAEM, Tramar, Traghetti delle Isole e Ustica Lines).

Ed è, ovviamente, il porto che ha permesso lo sviluppo di imprese importanti; ma purtroppo è un porto che non riesce ad affermarsi come meriterebbe. Anche noi veniamo da questa nobile storia; non dobbiamo perderne mai la consapevolezza!” prosegue Panfalone, che poi vira ai giorni presenti, per registrare quanto segue: un sostanziale fermo della crescita del traffico crocieristico, l’estinzione assoluta del traffico cabotaggio e una sensibile crisi delle rinfuse.

“L’unico traffico che mantiene le posizioni è quello di containers, il cui sviluppo è comunque strettamente condizionato dal pescaggio limitato del porto (metri 8 appena) e che comunque, al di là di un leggero incremento dell’import, effettua i soliti circa 15.000 movimenti l’anno trainati dalle spedizioni di export del marmo (tra 7.000 e 8.000 containers l’anno)”.

Le uniche note indiscutibilmente molto positive vengono dal trasporto passeggeri per le isole che, grazie alla presenza di imprenditori coraggiosi come Vittorio Morace con la sua Ustica Lines, e oggi anche grazie alla nuova compagine Compagnia delle Isole, che ha assunto l’onere di gestire la vecchia Siremar, stanno contribuendo all’affermazione dell’enorme successo del turismo nelle isole Egadi.

“Tutto torna come si vede: logistica, trasporti e turismo” dichiara ancora Panfalone, prima di andare a sceverare i singoli comparti.

“Per quanto riguarda il crocierismo, non si può assolutamente dire che i privati non abbiano investito; attraverso il nostro consorzio Trapani Cruises (una joint venture col gruppo Hugo Trumpy di Genova) abbiamo fatto un enorme e dispendioso lavoro di comunicazione, sostituendoci assolutamente al pubblico; abbiamo investito oltre 200mila euro in strutture (scanner, fender, pontili) e siamo riusciti ad avere nel 2014 un picco di traffico di quasi 150mila passeggeri, la cui ricaduta è stata distribuita tra tutti gli operatori del settore trapanesi. Ciò nonostante il traffico non riesce più a crescere e vive stagioni altalenanti determinate sia da eventi esterni (come il trasferimento della nave MSC Lirica per le note ragioni legati al provvedimento dell’Autorità Portuale di Venezia che ha proibito l’ingresso delle super navi) sia da una comunicazione che non può arrestarsi, essendo in ogni caso Trapani un porto nuovo, la cui posizione commerciale non è ancora consolidata.

In questo senso occorre organizzare nuove politiche di comunicazione del porto di Trapani e del suo territorio, migliorando ancora le non eccezionali infrastrutture che esistono in questo comparto; ed è assolutamente necessaria una partecipazione più attiva del pubblico.

Per il cabotaggio la situazione è veramente critica: oggi questo traffico è assolutamente assente, in pochi anni abbiamo perso praticamente tutte le linee (Trapani-Cagliari di Tirrenia; Trapani-Tunisi-Civitavecchia di Grimaldi; Trapani-Livorno di Italtrag e Ustica Lines).

Riteniamo che questo sia l’argomento più serio per lo sviluppo del porto; e nonostante tutti affermino che “Trapani è molto interessante per le opportunità logistiche e operative che può dare al traffico di cabotaggio”, nessuno si muove e si attiva!

Per quanto ci riguarda, stiamo facendo una nuova opera di comunicazione al fine di portare a conoscenza di tutti gli operatori vecchi e nuovi le opportunità che offre Trapani, porto che può diventare un vero e proprio hub per un armatore di cabotaggio; in un momento storico in cui Palermo è evidentemente congestionato in questo tipo di attività, Trapani può veramente rappresentare un’occasione unica.

Circa infine le merci, è di tutta evidenza che il problema più serio e decisivo sia il limite del pescaggio. In questo settore abbiamo investito le nostre maggiori risorse e le migliori energie; ci crediamo fortissimamente e molti risultati sono già arrivati.

Dopo sei anni da quando T.T.L. Trident Terminal & Logistic (questo il nome dell’impresa portuale parte di Trident Group costituita nel maggio 1994) ha ottenuto l’autorizzazione di impresa portuale, oggi possiamo dire con orgoglio che abbiamo un terminal veramente attrezzato ed efficiente.

TTL, oltre ai vari depositi doganali di proprietà, ha in concessione in ambito portuale un’area di più di 40.000 mq, un vero e proprio terminal interno, con vasto e moderno corredo di macchine di sollevamento atte alla movimentazione dei container (ma anche di blocchi di marmo) e ultimamente ha raddoppiato il numero delle gru portuali di proprietà. Sulla banchina Isolella (banchina tradizionalmente usata per lo sbarco ed imbarco delle merci) infatti oggi operano 2 gru mobili Gottwald gemelle: a quella acquistata nel 2009 si è aggiunta un’altra Gottwald acquistata, nell’aprile di quest’anno ad Oristano, per un investimento di circa 1 milione di euro.

Bisogna poi aggiungere quello riguardante l’acquisto di 2 spreader Bromma (di cui uno dal porto di Augusta) pari a circa 200.000 euro, che si aggiungono a quello già esistente, e sono capaci di operare sia in regime di twin lift sia con il sistema normale. E infine l’acquisto della tramoggia per sbarcare prodotti alimentari alla rinfusa come sale e grano.

“Grazie alla seconda gru Gottwald HMK E280 abbiamo raggiunto una produttività invidiabile: possiamo movimentare sino a 65 container all’ora, valori che ci collocano senz’altro fra i terminalisti più veloci d’Italia” esulta Panfalone.

E i risultati non sono tardati ad arrivare; oltre ai contratti per servizi terminalistici con la tedesca Hapag Lloyd (cliente antico che scala tre volte al mese) e con la spezzina Tarros, TTL ha recentemente chiuso un contratto quinquennale con la francese CMA CGM, vettore che ora scala regolarmente una volta alla settimana. Il volume annuo stimato dei movimenti è di circa 15.000.

“Il lavoro, il senso etico, per noi ha anche un valore religioso; è una passione che ci ha permesso di stare quotidianamente vicini a tutti i lavoratori e, personalmente, mi permette ogni giorno di stare vicino a mio padre, che è un riferimento fondamentale e assoluto in termini di saggezza e presenza spirituale” conclude Panfalone. “Il lavoro, svolto secondo questa filosofia di vita, sta permettendo anche a tutti noi di superare l’enorme dolore derivante dalla immatura perdita di mia sorella Giuseppina (alla quale, è notorio, Gaspare era legatissimo ndr). Il lavoro ci sta consentendo di sublimare il suo ricordo pensando sempre in maniera positiva e costruttiva, non disdegnando nuovi investimenti anche al di fuori della Sicilia. Abbiamo così aperto uffici nostri a Cagliari e ad Orosei, dove svolgiamo con soddisfazione l’attività di casa di spedizioni. Tutto questo d’altra parte è contenuto nel nostro slogan ufficiale: working with passion, al lavoro con il cuore!”.

Ci sono un altro paio di iniziative che l’imprenditore trapanese – in passato già Presidente dell’Aeroporto Vincenzo Florio di Birgi (2004) e oggi anche Console Onorario della Repubblica di Estonia in Sicilia (2012) – sta meditando di approntare, al fine di dare maggiore spessore al business del ‘suo’ porto; ma trattasi per ora di idee imprenditoriali ancora in fase embrionale, di cui Panfalone preferisce non approfondire i dettagli, rimandando ad un’altra puntata di questa appassionante Trapani-Story.

Fonte: http://www.ship2shore.it/

 

 

Panfalone (Sanges) riunisce (quasi) tutta la Sicilia e ospita il prossimo summit degli agenti marittimi italiani Costituita una sezione unica regionale di agenzie marittime sicule – per ora senza Palermo – affiliate a Federagenti sotto la guida dell’imprenditore titolare del Trident Group di Trapani, che intanto prepara l’assemblea nazionale della primavera 2016

Posted on 11 settembre 2015 in news

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Trapani-È nata la nuova associazione regionale degli agenti marittimi costituita in Sicilia unificando le sezioni provinciali preesistenti.

La notizia ufficiale era stata anticipata in occasione dell’assemblea annuale degli agenti marittimi raccomandatari italiani celebrata a Lerici, ma solo ora l’avvenimento ha avuto la giusta ribalta.

Per certi versi tale costituzione è un fatto storico, perché nel tempo più di una volta gli agenti marittimi siciliani avevano lavorato per costituire un’associazione unica in grado di tutelare gli interessi molteplici e complessi dell’affascinante lavoro dell’agente marittimo raccomandatario, sebbene per vari motivi non ci fossero mai riusciti.

Tecnicamente ASAMAR Sicilia – questa la denominazione prescelta – scaturisce dalla liquidazione delle analoghe associazioni locali di Trapani, Messina, Augusta, Catania, con costituzione della nuova associazione attraverso i presidenti delle singole associazioni territoriali.

Per motivi di varia natura non ha potuto aderire il presidente di Palermo e di conseguenza le agenzie associate palermitane; fatto forse abbastanza curioso, considerato pure che l’apposito atto notarile era stato siglato all’hotel IBIS proprio a Palermo il 13 maggio scorso. Gli agenti marittimi palermitani, comunque, potranno iscriversi autonomamente nella nuova associazione siciliana.

Primo presidente di ASAMAR Sicilia è stato designato il trapanese Gaspare Panfalone, imprenditore portuale a tutto campo la cui agenzia iscritta è la storica Riccardo Sanges datata 1929.

Un’ulteriore rappresentazione delle giustificate ambizioni da parte del piccolo ma piuttosto dinamico scalo siculo occidentale, che in cuor suo vorrebbe emanciparsi dalla morsa cui sembra relegarlo quasi inevitabilmente non solo l’assenza, da ormai tanti anni, di una Autorità Portuale autoctona; ma soprattutto – stando alle indiscrezioni attualmente più in auge circa l’annosa e interminabile discussione invalsa intorno all’agognata riforma dell’amministrazione portuale – la teoria che, nell’ipotesi di una Trinacria spaccata in due, vorrebbe accorpare nella Sicilia Occidentale appunto Palermo e Trapani (mentre a Oriente starebbero insieme Catania, Augusta e altri porti minori, esclusa tuttavia Messina).

Persona chiave nella costituzione della associazione è stato l’esperto agente marittimo ravennate Norberto Bezzi, titolare dell’agenzia Le Navi Seaways. “Grazie soltanto al suo lavoro e alla sua proverbiale instancabilità e perseveranza è stato possibile costituire ASAMAR Sicilia” conferma Panfalone. “Tutti gli agenti marittimi siciliani dovranno ringraziare ora ed anche in futuro Norberto per averci permesso di costituire l’associazione regionale e quindi poter lavorare uniti sin d’ora”.

La notizia indubbiamente positiva è proprio quella della coesione raggiunta da un congruo numero di operatori parte della stessa regione, ben rappresentati nell’organigramma associativo.

Unione dunque ed attenzione massima al lavoro del legislatore; si potrà quindi lavorare ‘da subito’ bene, forti di una coesione raggiunta su ampia scala. Secondo fonti associative, sarebbero membri della nuova aggregazione quasi 50 agenzie marittime, sebbene quelle affiliate a Federagenti censite dal sito ufficiale e facenti capo ai quattro porti inglobati sono poco più di una trentina.

In questo senso, la prima dichiarazione ufficiale di Panfalone è anche significativa: “In un momento in cui sta avvenendo una vera e propria rivoluzione legislativa e più in generale giuridica del sistema portuale italiano, avere un’associazione unita e unica rappresenta un fatto di cruciale importanza sia per gli aspetti tecnico giuridici dei porti dove lavoriamo che per gli aspetti operativi e commerciali della nostra attività professionale”.

Sotto la sua presidenza agiscono Domenico Speciale della Destefano Speciale & C. di Messina quale vicepresidente, mentre segretario generale è Giuseppe Aloisi della Marittima Mediterranea SpA di Augusta.

E già un primo risultato importante è stato raggiunto: proprio al summit dello scorso giugno a Villa Marigola, l’intraprendente Panfalone avrebbe ottenuto dai vertici di Federagenti un cadeau di grande rilievo: la possibilità di organizzare la prossima assemblea nazionale della federazione, che cade nel giugno 2016. Una chicca indubbiamente non di poco conto…

Nei prossimi giorni ASAMAR Sicilia deciderà dove poter effettuare l’assemblea e in seguito il segretario generale di Federagenti, Marco Paifelman farà un sopraluogo nel sito scelto al fine di avere un momento organizzativo degno della bellezza siciliana e dell’abilità organizzativa degli operatori locali. Per l’evento sono normalmente attesi alcune centinaia di agenti marittimi provenienti da tutta Italia, spesso con alcuni familiari al seguito.

Secondo indiscrezioni non confermate, in pole position quale possibile location, sebbene non unica candidata sarebbe lo splendido resort realizzato sulla struttura dell’antica Tonnara di Bonagia, a pochi chilometri a nord est di Trapani. Un complesso alberghiero di lusso che fa capo al noto imprenditore edile trapanese Andrea Bulgarella (Bulgarella Costruzioni), impegnato con una ventina di strutture di hotel in tutta Italia – tra cui quello alla Tenuta di S.Rossore, Pisa, e il Grand Hotel Palazzo sul lungomare di Livorno – e anche nelle costruzioni stradali, oltre ad essere azionista di maggioranza relativa nella società privata di trasporto marittimo Traghetti delle Isole Spa.

Interamente ristrutturato nel 1996, si tratta di uno dei più rappresentativi tra gli antichi stabilimenti dedicati alla pesca e lavorazione del tonno, che racchiude una storia secolare e segni inequivocabili della cultura del mare. Luogo, dunque, che cadrebbe decisamente ‘a fagiolo’ per il summit degli agenti marittimi tricolori della prossima primavera.

Angelo Scorza

Fonte: www.ship2shore.it

 

 

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UNA NUOVA GRU A MOLO ISOLELLA A TRAPANI

Posted on 19 maggio 2015 in Senza categoria

banchina, porto, trapani, Trapani, Cronaca

Il porto di Trapani

TRAPANI. Una nuova gru – si tratta di una «Gottwald», in grado di spostare 40 tonnellate, dotata di un braccio di 40 metri – è stata inaugurata ieri dalla Trident Terminal & Logistic presso la banchina Isolella del porto di Trapani. Madrina della cerimonia è stata Angela Piccininno Panfalone. Ad impartire la benedizione il vescovo Pietro Maria Fragnelli. «La dignità del lavoro comincia dalla famiglia e torna alla famiglia», ha detto il prelato, ricordando che il macchinario è certamente «un bene per la città» perchè offre «nuove opportunità».

L’ amministratore delegato del gruppo, Gaspare Panfalone, nel sottolineare che la sua famiglia, negli ultimi tempi, non ha vissuto momenti lieti – «la vita ci ha messo tutti a “dura prova” e abbiamo dovuto dimostrare alla vita e a noi stessi cosa significa realmente avere la schiena dritta» – ha voluto evidenziare che «l’ uomo deve fare le sue scelte sicura mente usando la ragione, ma a mio avviso, nel fare le scelte che determinano la felicità sua e delle persone che vuole bene, usa, prima della ragione, l’ anima». Parlando del lavoro, Panfalone, ha detto che «è alla base della dignità dell’ uomo» e «questo è il motivo vero perchè ci si sacrifica a determinare nuovo lavoro». In un periodo di crisi, nuovi investimenti riaccendono la speranza per una ripresa che possa essere collettiva.

http://trapani.gds.it/2015/05/02/una-nuova-gru-a-molo-isolella-a-trapani_349909/

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RADDOPPIA LA CAPACITÀ DEL TERMINAL CONTAINER DI TRAPANI

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03/04/2015

La TTL Trident Terminal & Logistic (Sanges-Panfalone) ha acquistato una seconda gru portuale Gottwald per supportare il nuovo traffico di CMA CGM

TTL Trident Terminal & Logistic, impresa portuale del  porto di Trapani, parte del gruppo Trident-Sanges di Gaspare Panfalone, ha acquistato – per un investimento complessivo di circa 1 milione di euro – un’altra gru portuale Gottwald HMK 280E 100 tons da affiancare a quella, con le medesime caratteristiche e dello stesso produttore tedesco, già in servizio al Molo Isolella dello scalo siciliano.

Il terminal trapanese può vantare, oltre alle 2 Gottwald da 100 tonnellate, una gru telescopica da 200 tonnellate ed altre importanti attrezzature per la movimentazione delle più svariate tipologie di merci (containers, rinfuse quali grano e sale, blocchi, legname, coils, grano, sale, project cargo).

La gru acquistata proviene dal  porto di Oristano ed è arrivata a sulla nave multipurpose Happy Delta della compagnia di navigazione specializzata Biglift.

“L’acquisto di questa nuova gru rappresenta un nuovo momento di successo per la nostra azienda e in particolare per tutti i nostri circa 100 lavoratori, ed è chiara testimonianza di un’ulteriore crescita del porto di Trapani” afferma con soddisfazione  l’Avv. Gaspare Panfalone, Amministratore Delegato di Trident Group, cui fanno capo oltre all’impresa portuale TTL, la casa di spedizioni Sangeslogistic e la storica agenzia marittima  Riccardo Sanges & C.

“Grazie a questo acquisto, TTL potrà garantire prestazioni sempre più efficienti e veloci, migliorando di circa il 30%  la velocità delle operazioni portuali che comunque è stata considerata sempre molto buona dai vari vettori marittimi serviti” spiega ancora il terminal operator che nel 2014 ha movimentato circa  15.000 TEUS e che, considerato i numeri del primo trimestre  2015,  quest’anno punta a raggiungere il numero di 20.000 movimenti.

Le compagnie di navigazione che oggi TTL serve sono Hapag Lloyd , CMA CGM e Tarros.

Proprio la recente acquisizione del nuovo cliente CMA CGM aveva creato un certo scompenso sul fronte della società rivale SCS Southern Cargo Services i cui dipendenti, privati del lavoro derivante dalla perdita del traffico del cliente francese, erano scesi sul piede di guerra.

La vicenda si è fortunatamente chiusa col buon senso, grazie a un accordo che permette la sopravvivenza dell’azienda e garantisce il futuro dei 27 dipendenti. L’intesa raggiunta fra CMA CGM e SCS prevede lo svolgimento di parte dei servizi portuali in modo da consentire alla società dell’imprenditore Figliomeni di portare avanti le attività al porto e mantenere i livelli occupazionali.

In attesa di trovare nuovi impegni per futuri clienti, lo schema prevede che l’imbarco e lo sbarco dei containers sarà realizzato dalla TTL mentre il groupage e lo svuotamento, il posizionamento ed i trasporti dei carichi saranno affidati alla SCS dall’agente raccomandatario marittimo.

Angelo Scorza

http://www.ship2shore.it/it/porti/raddoppia-la-capacita-del-terminal-container-di-trapani_57392.htm

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LA TRIDENT GROUP PER IL SOCIALE

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03/12/2014

Sono stati 15 i richiedenti asilo politico protagonisti nel progetto curato dall’associazione ANOLF – SICILIA per l’inserimento nel mondo del lavoro, primo realizzato a livello regionale e che ha visto il coinvolgimento degli imprenditori trapanesi. Con un contratto di formazione di 6 mesi ed una retribuzione di 5 euro ad ora lavorativa, è stato possibile concretizzare un primo passo verso l’integrazione sociale per gli immigrati che fa seguito alla politica di accoglienza messa in atto dalla Prefettura. Il progetto si è articolato in tre azioni: con l’individuazione delle professionalità fra gli extracomunitari; la campagna di sensibilizzazione fra le Imprese; la realizzazione dello stage. Alla presenza del Prefetto Leopoldo Falco, sono stati presenti i risultati della progettazione a cui hanno aderito la Ditta Trident Group; la Ditta Cardinale s.r.l., il Panificio Martinez Giuseppe; la Ditta H.S.T., e la Ditta I.M.C.  Il progetto ha messo in risalto alcuni valori quali: Il gesto umanitario dell’Imprenditore  Trapanese attraverso l’accoglienza e la solidarietà;  Sostegno e aiuto per far  nascere  un “Nuovo progetto di vita e di speranza” per i Cittadini bistrattati dalla guerra e dalla miseria; Inserimento nel mondo del lavoro di Cittadini extracomunitari disagiati.

http://www.telesud3.com/notiziaArchivio/?id=19446

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